Il software proprietario ti ama… come ti amerebbe un parassita
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Arrivo a questa riflessione dopo essere capitato sul sito di Adobe, alla pagina di vendita di Photoshop CC. Prendo il pretesto dello slogan di un software commerciale per arrivare a parlare del sistema scolastico. Nientemeno.
Nel footer della pagina di vendita di photoshop trovate un riquadro che recita “We love students & teachers”… e chissà perché.
“Students and teachers” sono i primi da abituare all’utilizzo del software closed source. Se li prendiamo da piccoli non potranno fare più a meno di noi. E prendo come esempio Adobe, ma gli esempi si sprecano, prima fra tutti la stessa Microsoft che allo stesso modo offre licenze scolastiche a prezzi più abbordabili.
Se crediamo che lo facciano per filantropia nei confronti degli studenti (comprensibilmente squattrinati) sbagliamo. Le grandi aziende con una visione che va un po’ più in la di dopodomani, offrono licenze a costi contenuti proprio per abituare gli studenti già da giovani all’utilizzo delle loro tecnologie. Quando smetteranno di essere studenti sapranno usare solo quelle perché non è stato loro insegnato null’altro. Quel 60% di sconto non è a fondo perduto, ma è un investimento sul futuro. È uno sconto su uno studente di oggi che in qualche modo ti garantirà i futuri acquisti di un professionista di domani.
Non dico che dobbiamo liberarci di Photoshop e Windows, ma che almeno in ambito scolastico dovrebbero essere se non altro ventilate delle alternative non commerciali (voglio sperare che i prof. non prendano mazzette da Microsoft… eheh).
Prendiamo come esempio un istituto superiore non tecnico. Gli istituti professionali ad esempio, quelli che dovrebbero formarti per il diretto inserimento nel mondo del lavoro. Questi ragazzi devono imparare a stare in ufficio, digitare i testi con le dieci dita (redazione lettere commerciali, preventivi, bilanci, ecc.). L’aula di informatica dovrà avere un PC per ogni alunno e l’hardware è un costo che non possiamo abbattere, ma ogni PC prevede una licenza Microsoft diversa, solitamente sistema operativo e suite per l’ufficio chiaramente scontate, ma sempre pagate.
Credete che Photoshop non venga insegnato alle superiori? Figuriamoci… ci scrivono anche i libri. Altra licenza scontata, altri costi per la PA.
Vogliamo parlare poi, sempre negli istituti professionali ad indirizzo commerciale, dell’ora settimanale in compagnia dell'”esperto”? Dovrebbe essere un professionista del settore, il più delle volte si trasforma in un’ora in cui si “impara a fare un sito”. Questa a mio avviso dovrebbe essere una attività extrascolastica facoltativa, non a tutti interessa “fare un sito” e sicuramente non è un requisito che un futuro datore di lavoro valuterà.
Chissà se questo articolo verrà mai letto da qualche dirigente scolastico o da qualche professore interessato. Il mio consiglio è di visitare il sito osalt.com (acronimo di Open Source ALTernative) e di controllare l’eventuale disponibilità di software open source alternativi a quelli commerciali. Sarà necessario un piccolo cambio nelle abitudini, ma il valore corrispettivo è inestimabile.
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