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Tesla rilascia i propri brevetti con licenza open source. Ma sarà davvero così?

Pubblicato da TheJoe il

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Riporto la notizia del giorno – tratto da OSVeichle.

Alcuni di voi sapranno che Tesla – la famosa casa automobilistica per vetture elettriche – ha recentemente annunciato in una conferenza stampa (direttamente dalla bocca del CEO Elon Musk) come – per avvicinarsi all’interesse globale che gravita attorno ai veicoli elettcici e, in generale, alla mobilità sostenibile – intendono permettere l’accesso al loro parco brevetti ad altri utenti che li vorranno consultare.

Questa è sicuramente una grande notizia, probabilmente la più risonante nella storia della mobilità moderna e dell’industria del trasporto. Almeno per quanto riguarda gli ultimi decenni. Anche se questa posizione sembra essere di difficile comprensione stando al punto di vista tipico delle compagnie che cercano di conquistare share di mercato, questo ha perfettamente senso se guardiamo alla mission aziendale di Tesla: “accelerare l’avvento della mobilità sostenibile”.

A questo proposito, però sembra che questa mossa non sia delle più chiare, inquanto Tesla non sta scegliendo un approccio open source strutturato e chiaro: la licenza non è chiara, non c’è una vera piattaforma da cui trarre i dati relativi ai progetti brevettati, nessun design a cui referenziarsi (fin’ora). In questo modo il processo che immagino è mono-direzionale, con informazioni e conoscenza a senso unico da Tesla al resto del mondo.

Inoltre, questa “apertura” non è indirizzata alle comunità, ai giovani talenti, alle startup innovative, ai singoli designer, bensì agli altri competitor industriali: in un certo modo questo è più uno schiaffo in faccia agli produttori di autoveicoli tradizionali. Penso che Tesla sia abbastanza sicura che nessuno di essi si avvantaggerà mai di questi brevetti per preservare il marchio o semplicemente per resistenze culturali che possono impedire alle compagnie tradizionali di capirne il valore intrinseco. E poi c’è un altro punto “oscuro” della licenza: che succede se miglioro un dispositivo coperto dalla licenza? Chi è il proprietario dei diritti? Dev’essere rilasciato sotto licenza open? Questo punto è totalmente tralasciato.

Si tratta di marketing?

Non credo. Potrebbe essere uno sforzo genuino di un visionario della Silicon Valley, una delle più avanzate compagnie al mondo, che si è finalmente accorto che – tenere una posizione così aperta in una zona così ricca del pianeta può solo portare benefici.

Tesla sta sviluppando una tecnologia tutta nuova per le batterie ed è probabile che se altre case automobilistiche produrranno auto basate sulla loro tecnologia, le loro batterie potranno essere prodotte in quantità superiore e alla fine trasformare in modo più rapido il mondo dell’automobile.

Guarda qui:  Webmin: cos'è e come si installa

Il potenziale del mercato

Musk sta sottolineando che c’è un enorme potenziale sul mercato per l’elettrico, e in generale per la mobilità sostenibile: gli attuali operatori di mercato non stanno puntando a quegli utenti; promuovono iniziative trascurabili e pertanto la strada per una – crescente – mobilità industriale che sia sostenibile in futuro è ancora lunga, pericolosa e incompleta.

Ma se Tesla vuole veramente fare la differenza, deve lavorare sulla reale adozione di soluzioni tecnologiche  che la rendano possibile, deve passare da un approccio di prodotto a un approccio di piattaforma e – in modo simile a ciò che facciamo noi (osveichle.com) – ha bisogno di dialogare con la comunità, far capire come queste tecnologie possono essere usate e verranno usate, sforzarsi di assicurare ad ogni operatore di mercato di avere lo stesso accesso, un accesso che in chiari termini si traduce in “obblighi” e “implicazioni”.

C’è anche da dire che una macchina prodotta con licenze open source funzionerà solo in un futuro in cui anche il processo di produzione sarà distribuito, un sistema che sia in grado di integrare diversi produttori basato su una catena di valori partecipativa, eliminando i rifiuti e le obsolescenze.

Sono sicuro che Elon Musk non si fermerà qui, e unirà Tesla al pool di compagnie già esistenti come OSVeichle, Wikispeed, Local Motors ed altre che stanno cercando di creare davvero con l’approccio open, essendo essi stessi leali alle definizioni open source ed al coinvolgimento della comunità. Questo potrebbe potenzialmente generare un vero impatto e potrebbe rendere possibile l’utilizzo delle innovazioni introdotte da Tesla in una catena distribuita di nuovi produttori, asfaltando la nuova strada della mobilità per il futuro.

Finalmente Tesla sta confermando che l’approccio protettivo dei brevetti non è più possibile ai giorni nostri, non è più una questione di vantaggi competitivi basati sui “noleggi”, è ora tempo di fondare aziende basate sulle mission a lungo termine, in grado di fornire esperienze ai clienti e soluzioni alla società.


TheJoe

Mantengo questo blog a livello amatoriale dal 2009. Sono appassionato di grafica, tecnologia, software Open Source. Fra i miei articoli non sarà difficile trovarne circa la musica, ed alcuni di riflessioni personali, ma preferisco indirizzare la linea del blog principalmente verso la tecnologia. Per informazioni contattami.

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