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Le 7 leggi inviolabili dell’interfaccia utente

Pubblicato da TheJoe il

Tempo di lettura stimato: 5 minuti

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L’articolo di oggi è la traduzione integrale dell’articolo originale di Peter Vukovic comparso sul blog 99designs.

Sei un web designer? Se sì, allora anche tu progetti interfacce utente, una specializzazione che continuerà a crescere di importanza col tempo. Mentre le pagine web odierne hanno semplici interfacce, che solitamente non includono più di un menù navigazione e una form contatti, lo sviluppo delle nuove tecnologie e i nuovi standard nel prossimo futuro chiederanno sempre più contenuti dinamici ed esperienze di navigazione personalizzate.

Questo significa inevitabilmente un lavoro maggiore sulla interfaccia utente. Vediamo cosa ricordarci in fase di progettazione.

1. Legge della chiarezza

L’utente eviterà elementi dell’interfaccia che non abbiano un significato chiaro.

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Usi Gmail? Io si. Prima dell’ultimo aggiornamento Gmail mostrava chiaramente un menù di navigazione in cima alla pagina: Calendar, Drive, Maps e altri servizi Google a portata di click.

Google decise poi di “semplificare” e spostare tutto dietro a un’icona astratta. Il risultato? La maggior parte della gente non ha mai notato l’icona e Gmail iniziò a ricevere una raffica di richieste di supporto.

La gente evita e spesso ignora le cose che non riesce a capire, è la natura umana. Evitiamo elementi di design che mettono la gente in condizioni di perdere tempo per capire cosa debbano fare, perché nessuno si lamenterebbe di una cosa che trova.

2. Legge dell’azione preferita

L’utente si sentirà più confortato quando capirà quale sia l’azione preferita.

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Guardate lo screenshot qui sopra di Twitter. Pensi che i nuovi utenti riescano a capire cosa debbano fare?

Ovviamente dovrebbero iniziare a twittare. Ad ogni modo il pulsante “Compose new tweet” nell’angolo in alto a destra non è molto chiaro (vedi la “legge di chiarezza”) e il box per scrivere il messaggio nella barra di sinistra si confonde con il resto della pagina. Dal punto di vista del design sembra che Twitter voglia far cercare qualcosa agli utenti, o proporre loro qualche contenuto dal menu di sinistra, perché questi elementi sono prominenti.

Gli utenti non dovrebbero mai chiedersi cosa fare dopo, l’azione preferita dovrebbe essere ovvia.

3. Legge del contesto

L’utente si aspetta di vedere i controlli dell’interfaccia somiglianti agli oggetti di tutti i giorni.

linkedin

Come si fa a modificare il nome su Facebook? Si va su “Impostazioni” nell’angolo in alto a destra, fare clic su “Impostazioni account“, trovare il nome e fare clic su “Modifica“. Come si fa a fare la stessa cosa su LinkedIn? Si sceglie la matita accanto al nome.

Gli utenti si aspetteranno sempre elementi di interfaccia nel contesto dell’oggetto che vogliono controllare. Ciò corrisponde alla vita reale: quando si desidera fare i pop-corn, vai al microonde e giri l’interruttore.

Non sarebbe molto pratico se le istruzioni del microonde prevedessero di scendere le scale, aprire la cantina, trovare l’interruttore generale e accendere quello etichettato come G-35 per avviare il programma di popcorn (che è simile al cambio nome di Facebook) .

Tenere le cose a portata di mano per gli utenti – se qualcosa può essere modificato, cambiato o controllato in altro modo, metti il modo di farlo accanto.

Guarda qui:  La funzione "autocompletamento" di Google - Parte II

4. Legge della preimpostazione

L’utente raramente cambierà le impostazioni “di fabbrica”.

I valori predefiniti sono importanti:

  • La maggior parte delle persone hanno uno sfondo di default e una suoneria sul loro telefoni.
  • La maggior parte delle persone (molti di voi compresi) non cambiano impostazioni di fabbrica sui loro televisori.
  • La maggior parte delle persone non cambierà mai la temperatura del frigorifero di default.

Noi non ci accorgiamo delle impostazioni predefinite, ma dominano il nostro mondo. Quindi assicurarsi che tutti i valori di default siano il più utili e pratici possibile – è probabile che alcune persone non li cambieranno mai.

5. Legge dell’azione guidata

È facile che l’utente faccia qualcosa se gli viene chiesto.

C’è una grande differenza tra aspettarsi che gli utenti facciano qualcosa per conto proprio, e chiedere loro espressamente di farlo.

Per esempio, quando LinkedIn ha introdotto funzionalità per confermare le competenze, ma non si aspettava che gli utenti capissero da subito come usarlo. Invece, hanno creato porzioni ben visibili “call-to-action” apparse all’interno del profilo.

La lezione: se si desidera che gli utenti facciano qualcosa, bisogna chiedere senza esitazione.

6. Legge del feedback

L’utente si sentirà a proprio agio se avrà dei feedback chiari e costanti.

gmail_archiviata

Questa è solo logica – più gli utenti sentono che l’interfaccia sta comunicando un’azione, più sicuri si sentiranno.

Gmail è un grande esempio di buoni feedback. Notifiche chiare per ogni azione, compresi i link “Scopri di più” e “Annulla“. Questo fa sentire gli utenti il pieno controllo e li rende sicuri nell’utilizzo del il prodotto.

7. Legge della semplicità

L’utente sarà più invogliato a eseguire un’azione complessa, se questa viene frammentata in più azioni semplici.

Confrontiamo il modulo di sinistra con quello di destra. Entrambi hanno tipologie di campi simili, ma quello sulla destra è più facile da gestire per l’utente.

Tutti o quasi odiamo compilare lunghe e complicate form, perché sono noiose e spesso è difficile ricontrollare tutto due volte. Ma se si divide la form in diversi passaggi in chiaro su una barra di avanzamento, la compilazione diventa più leggera.

Questa è la legge della semplificazione: la gente preferisce completare 10 obiettivi minori piuttosto che un grande unico obiettivo. I piccoli obiettivi non intimidiscono e danno un senso di realizzazione ogni volta che vengono ultimati.

Leggi o linee guida?

C’è una ragione per cui ho deciso di usare la parola “legge” in questo articolo: non ho mai visto un caso in cui non seguire questa legge abbia prodotto un risultato più favorevole.

C’è una punizione per aver infranto queste leggi, ed è disponibile sotto forma di utenti scontrosi che sproloquiano sulla tua interfaccia utente.

Scherzi a parte, il design dell’interfaccia utente è un compito delicato e di responsabilità. Queste leggi aiuteranno a fare meglio, e se si decide di “infrangerle” è opportuno assicurarsi di avere una buona ragione.


TheJoe

Mantengo questo blog a livello amatoriale dal 2009. Sono appassionato di grafica, tecnologia, software Open Source. Fra i miei articoli non sarà difficile trovarne circa la musica, ed alcuni di riflessioni personali, ma preferisco indirizzare la linea del blog principalmente verso la tecnologia. Per informazioni contattami.

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