OpenKiosk: un browser “nato” per gli internet point
Attenzione
Questo articolo è stato pubblicato più di un anno fa, potrebbero esserci stati sviluppi.
Ti preghiamo di tenerne conto.
Anni fa mi interessai alla realizzazione di un internet point usando un vecchio pc e una qualsiasi distribuzione linux. In quell’occasione utilizzai Opera, un browser gratuito (non open source) che integrava e integra ancora una delle migliori modalità “kiosk“.
Da allora sono passati quasi tre anni, Opera si è evoluto e continua a integrare la modalità kiosk, ma costantemente in crescita nuovi progetti open source si fanno strada.
Sto parlando di OpenKiosk.
Attenzione
OpenKiosk è un browser adatto alla creazione di un internet point, ma Open Kiosk Distro invece è una distribuzione (ormai non più sviluppata) basata sul kernel linux con lo stesso intento. I due progetti non hanno nulla in comune se non l’intento. In questo articolo parleremo del browser, la distribuzione non verrà mai tirata in ballo.
OpenKiosk è una reinterpretazione di Firefox. Il rendering engine è Gecko (lo stesso di Firefox) e gran parte del codice che lo compone appartiene anche a Firefox. Attualmente è in costante sviluppo e disponibile per Linux, Windows e OS X. La differenza sostanziale rispetto a Firefox è l’interfaccia (full screen, non ridimensionabile di default) e la parte amministrativa.
Per utilizzarlo al primo avvio è necessario configurare diverse opzioni. Vediamo quali:
- La password per il primo avvio è “admin“, password che andrà sicuramente cambiata,
- “about:openkiosk” da accesso a tutte le impostazioni amministrative di openkiosk,
- “Ctrl + Shift + F1” mostra una finestra di dialogo con le impostazioni più “snellite”,
- “Ctrl + Shift + F3” permette di impostare un proxy,
- “Ctrl + Shift + F8” permette il riavvio di openkiosk,
- “Ctrl + Shift + F9” avvia una console javascript,
- “Ctrl + Shift + F10” esce da openkiosk,
- “Ctrl + Shift + F11” permette l’installazione delle estensioni (le stesse di Firefox),
- “Ctrl + Shift + F12” mostra il numero di versione e le informazioni sul copyright.
In ogni caso, alla pressione di una qualsiasi di queste combinazioni verrà richiesto l’inserimento della password di amministrazione, in modo da prevenire operazioni non permesse agli utenti.
Per fare le cose “fatte bene” suggerirei di seguire il mio vecchio tutorial sulla realizzazione di un internet point, sostituendo opportunamente i passaggi relativi a opera con i comandi di avvio di OpenKiosk al login della sessione. In questo modo avremo un internet point completamente open source.
0 commenti