Qualche soluzione per proteggere le proprie immagini su internet
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Quelli che descrivo oggi sono i più comuni metodi che ci permettono, in caso di contenzioso, di risolvere la questione legata al copyright delle immagini.
La legge internazionale (con la Convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche) afferma che il diritto sull’opera artistica derivante dall’ingegno e dalla creatività è da attribuire a chi l’ha realizzata. Per sempre. Questo significa che se io oggi compongo un brano musicale rimarrà per sempre mio, potrò decidere se renderlo riproducibile anche senza percepire un compenso, ma l’autore sono io e a me quella specifica opera dovrà essere sempre attribuita. Lo stesso meccanismo vale per la fotografia (a patto che la foto sia intesa come un’opera artistica).
Varrebbe la pena di approfondire la differenza tra fotografia artistica e fotografia cosiddetta “semplice”, ma richiederebbe un post (una serie di post) tutti suoi. Basti sapere che la fotografia per legge si divide in “creativa” e “semplice”.
Fatte le dovute premesse andiamo dritti al nocciolo della questione: l’attribuzione della paternità dell’immagine su internet. Esistono svariati modi più o meno condivisibili. Vediamone alcuni.
Watermark
Si tratta senz’altro di uno dei più utilizzati: una piccola dicitura a margine o un’immagine aggiunta alla foto originale che attribuisce la paternità della foto a una persona o a un soggetto giuridico. Può essere usato anche (con un’opacità ridotta) in modo che l’immagine venga coperta del tutto.
Pro:
- è di facile realizzazione,
- solitamente l’utente che vede il watermark su tutta l’immagine è scoraggiato dall’utilizzare lo strumento clona e ne cerca una simile già pronta senza watermark,
- non costa nulla.
Contro:
- se il watermark è messo in un angolino della foto all’utente basterà tagliare due bordi da 40 / 50 pixel (oppure clonare la parte interessata) e avrà una foto pronta,
- anche se il watermark è a tutto schermo è possibile clonare parti dell’immagine e nasconderlo. E’ un processo lungo, ma alla fine è rimovibile.
Dati EXIF
I dati EXIF al contrario dei watermark sono delle informazioni salvate dalla macchina fotografica all’interno dell’immagine che non possono essere viste guardando l’immagine. La varietà di dati che una fotocamera può salvare tramite gli EXIF è veramente sterminata. Fra i dati standard salvati da tutte le macchine fotografiche posso citare la risoluzione dell’immagine (dpi), il tempo di scatto, l’apertura del diaframma, il valore ISO, il flash (se è partito o meno)… e potrei citarne molti altri. Alcuni software di visualizzazione, se correttamente impostati, permettono di inserire automaticamente al download delle foto alcune informazioni sul copyright come il nome di chi scatta l’immagine e la licenza di rilascio.
Pro:
- sono dati completamente invisibili guardando la foto,
- sono veloci da modificare,
- la modifica non costa nulla.
Contro:
- sono veloci da modificare, quindi anche dopo averli impostati far circolare i file online è comunque un rischio. Chiunque potrebbe modificarli e rivendicare la paternità dell’opera.
Digimarc
Ero indeciso se inserire anche il Digimarc tra le opzioni, perché non si tratta di una soluzione open. Previa registrazione e pagamento di compensi a cadenze regolari il software Digimarc (a loro dire) inietta all’interno della foto una sequenza “invisibile” all’immagine che resterebbe inalterata anche quando l’immagine viene ridimensionata o degradata. In realtà credo che il loro software esegua una mappatura dell’immagine a diverse soglie di saturazione, che viene poi salvata in un database. Il loro bot scansiona internet costantemente (come fa Google) alla ricerca di immagini con mappatura simile a quelle salvate nel database e quando ne trova una notifica l’utente. Ed ecco spiegati i costi per il cliente, il processo è lungo e dispendioso, non potevano certo farlo gratis.
Pro:
- se il loro bot funziona bene sei abbastanza sicuro che quando le tue immagini vengono utilizzate senza permesso ti viene notificato,
- non devi cercare tu in prima persona su internet le tue immagini sui siti altrui,
- non degradi l’immagine e non la rendi fastidiosa alla vista.
Contro:
- costa 10$ al mese,
- non so come funziona il loro bot, potrebbe funzionare ma non ne ho la certezza,
- visto che il sito Digimarc (e il software) sono di proprietà altrui (chi compra la licenza è appunto un “licenziatario”, non è padrone di nulla ma può solo utilizzare) c’è la possibilità che in futuro venga tutto venduto, o cessi il supporto agli utenti. Cosa me ne farei di tutte le mie immagini “digimarcate”?
Invisible Watermark
Quest’ultima tecnica invece è molto semplice ma geniale, non costa nulla, non è di proprietà ed è realizzabile velocemente con i programmi di fotoritocco. Il funzionamento è semplice, ma visto che i passaggi sono molti il prossimo articolo sarà un tutorial che li spieghi nel dettaglio. Il principio alla base di tutto è avere una immagine “x” (la mia foto originale che devo tenere solo io) e creare una immagine “y” (la foto contenente il watermark invisibile da far circolare in internet). Per dimostrare di essere l’autore della foto basterà mettere a confronto sovrapponendo tramite una particolare procedura grafica le due immagni. Magicamente comparirà il watermark con il nostro nome e le informazioni sul copyright.
Pro:
- non ci dobbiamo affidare ad aziende esterne, servizi esterni, software proprietari,
- è facile e veloce da realizzare,
- l’immagine prodotta all’occhio umano è identica all’originale,
- non costa nulla.
Contro:
- non scoraggi l’utente a utilizzare la tua foto,
- non è facile far valere il tuo diritto in caso di controversia internazionale (anche perché non c’è un intermediario che certifichi che quell’immagine è veramente tua).
Come mi è stato intelligentemente segnalato nei commenti, tenere il file RAW è il metodo più sicuro di dimostrare di essere l’autore della foto, dato che la conversione da JPG a RAW è oggi impossibile. Sarebbe anche possibile far circolare immagini croppate (solo due lati del bordo, 5px per lato) e tenere l’originale. In caso di controversia riusciremmo a produrre la prova che il file è nostro.
4 commenti
DaAsFlickred · 27 Ottobre 2012 alle 3:17 PM
Tenere il file raw dovrebbe garantire la proprietà della foto..
TheJoe · 28 Ottobre 2012 alle 3:19 PM
E’ vero, è uno dei pochi modi di dimostrare di esserne l’autore.
DaAsFlickred · 24 Ottobre 2012 alle 6:02 PM
bell’articolo joe!! 🙂
vale · 16 Ottobre 2012 alle 11:23 AM
ahaha, bella foto! 😀