Fotografia: come usare i valori ISO
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Nell’articolo di oggi si parla di fotografia, e precisamente dell’ottimizzazione relativo al valore ISO a seconda dell’esposizione o dell’apertura del diaframma.
Iniziamo col dire che il termine ISO indica lo standard a cui ci si riferisce per indicare la sensibilità del sensore interno delle fotocamere digitali in rapporto alla luce. In altre parole impostando un valore di ISO basso avremo un sensore poco fotosensibile ed una foto più scura, viceversa (a parità di apertura diaframma e tempi di esposizione) con valori ISO molto alti avremo un sensore più sensibile ed una foto vistosamente più chiara (con qualche grana di rumore digitale in più, ma di questo parleremo più avanti).
Come iniziare ad usare gli ISO
Gli ISO, e ne parlo da fotoamatore, sono uno strumento molto utile anche per chi si avvicina alla fotografia digitale per la prima volta.
Spesso ci capita di dover fare delle foto notturne, o in ambienti chiusi e non avere a disposizione un flash sufficientemente potente per irradiare l’area. In questo caso la scelta migliore è appoggiare la fotocamera, o meglio montarla su un cavalletto (ma non sempre è disponibile) ed impostare un tempo di esposizione di qualche secondo. Purtroppo capita spesso che non sia disponibile un appoggio naturale o un cavalletto, in quel caso dovremmo scattare la foto tenendo la macchina fotografica in mano. Inutile dire che con una esposizione di qualche secondo la foto verrà mossa. Gli ISO (la sensibilità del sensore interno) ci vengono incontro in questo senso. A seconda dell’illuminazione dell’ambiente impostiamo il valore più adatto. Gli ISO vengono spesso modificati automaticamente dalla fotocamera se c’è un esposimetro integrato, in caso contrario il valore standard di riferimento è 100. Usiamo 100 ISO in presenza di molta luce, se l’ambiente è buio li dovremo aumentare. Non sempre nelle compatte il valore ISO è modificabile, ma da qualche anno anche le compatte godono della possibilità di impostarli manualmente, un bel vantaggio soprattutto per chi è alle prime armi, o non disponde di grandi liquidità.
Per il fotografo alle prime armi basti pensare banalmente che il valore ISO è utile per fare fotografie al buio, senza che la foto venga mossa.
Gli ISO e il rapporto con la luce
Come già detto il valore ISO va impostato tenendo conto della quantità di luce da fotografare. In realtà questo valore è un rapporto vero e proprio. Ad esempio scattando una foto a 200 ISO avrò bisogno della metà della luce necessaria per avere lo stesso scatto a 100 ISO. Per filtrare la metà della luce esistono i due classici metodi principali: tempo di apertura del diaframma, ampiezza del diaframma. Ricordo che il diaframma è presente solo nelle reflex, non sarà quindi possibile impostare tali variabili su una compatta od una bridge. Solitamente anche queste ultime due categorie dispongono di un valore impostabile di diaframma, ma si tratta di una simulazione digitale, niente di meccanico.
Fra i menu delle reflex c’è la possibilità di impostare delle priorità.
Priorità di tempi:
Con queste impostazioni il diaframma non modifica il tempo della sua apertura, quindi aumentando il valore ISO aumenterà l’ampiezza dell’apertura.
Priorità di apertura del diaframma:
Viceversa con queste impostazioni il diaframma non modifica l’ampiezza della sua apertura, quindi aumentando il valore ISO aumenterà il tempo di esposizione.
A seconda della luce, e del soggetto da fotografare andranno usati l’uno o l’altro metodo.
Il flash: questo sconosciuto
Con il flash consiglio sempre di fare attenzione, si tratta di uno strumento che se usato male può essere “letale”. Iniziamo col dire che il flash è utile solo se rispettiamo la tabella delle distanze solitamente riportata sul retro del flash stesso, o comunque sia nelle istruzioni a corredo. Ma prima di tutto vediamo quando il flash non ci serve:
- Quando vogliamo fotografare una piazza o un monumento la cui distanza è fuori dalla portata del flash, non produce alcun risultato,
- Quando il soggetto da fotografare si trova al di la di un vetro, o di una superficie riflettente. Il risultato sarà il flash stesso riflesso nel vetro (anche con filtro polarizzante),
- Quando al soggetto non serve un’illuminazione diretta (soggetti troppo vicini o troppo lontani),
- Quando non vogliamo che si creino ombre nette sullo sfondo.
Durante l’uso del flash la sensibilità ISO dev’essere impostata sufficientemente bassa. A seconda del tipo di flash andrà poi modificata.
Per la ripresa di paesaggi, piazze o monumenti è preferibile appoggiare la fotocamera o posizionarla su un cavalletto, impostare un valore ISO basso ed aumentare i tempi di esposizione. Se però non avete alcun appoggio il flash comunque non aiuta, l’unica soluzione è disabilitare il flash ed alzare il valore degli ISO, che inevitabilmente nelle macchine non professionali produrrà del rumore digitale.
Il problema del rumore
Tale problema è già stato trattato con successo qualche articolo fa, tuttavia “repetita juvant”. Usare un valore ISO molto alto significa ottenere una foto con del rumore. Il rumore è quella grana colorata che si ottiene spesso in condizioni di scarsa visibilità, molto comune nelle compatte, ed è dovuto a diversi fattori, quali un sensore troppo piccolo, un sensore troppo caldo, un cattivo software di compressione interno della fotocamera. Al problema del rumore digitale non esiste una soluzione. Se la vostra macchina fotografica produce molto rumore la soluzione è cambiare macchina fotografica. Se però la nostra malattia è destinata ad essere cronica, quantomeno esistono delle cure palliative che potrebbero farci stare meglio senza dover necessariamente cambiare il sensore.
Uno di questi è affidarsi al fotoritocco. Esistono dei programmi commerciali appositamente creati per ridurre il rumore, ed esiste G’MIC, un software avanzato disponibile anche come plugin per GIMP che fra i suoi filtri permette anche la riduzione del rumore.
Forse non tutti ricorderanno le vecchie macchine fotografiche a pellicola. Io ricordo che di pellicole ne esistevano di diversi tipi, le più costose (quelle che per conservarle le dovevi mettere in frigo) erano le più sensibili. Ricordo che era tutto molto “romantico”, e ancora oggi sono affascinato dalla pellicola, però un altro svantaggio era doversi continuamente rapportare alla sensibilità del rullino. Una volta che il rullino era al suo posto dovevi scattarle tutte, prestando attenzione 12, 24 o 36 volte alla sensibilità. La differenza è che ora è possibile impostare la sensibilità foto per foto.
3 commenti
TheJoe · 31 Gennaio 2012 alle 3:08 PM
Ciao Alex, grazie del commento. E’ un piacere essere d’aiuto.
A dire il vero credevo che fosse un po’ povero di immagini, se hai consigli su come migliorare il contenuto sono a disposizione.
Alex · 31 Gennaio 2012 alle 1:31 AM
Hai spiegato in modo semplice e chiaro, è quello che cercavo, grazie:)
davideatflickr · 29 Maggio 2011 alle 2:04 PM
bel tutorial.. hai toccato aspetti molto interessanti
per un approccio tecnico alla fotografia.. 🙂